Grazie all’impegno dei tantissimi giovani della pro Loco e all’interazione proficua di tutte le energie delle associazioni del piccolo paese in provincia di Frosinone, l’unico della provincia da cui si può ammirare il faro di Gaeta, per sei anni consecutivi, si è riproposto un evento che è diventato ormai uno spettacolo. Coreno ritornerà indietro nel tempo.
Riconoscendo la grande importanza e significatività di di manifestazioni folkloristiche e tradizionali, come momento di aggregazione e unione per le piccole realtà, si è cercato, nel nostro caso, di provare comunque ad “andare oltre” e sperimentare una nuova strada cercando di fare de I Vicoli di Coreno un unicum difficilmente riscontrabile altrove. Per tre anni la manifestazione ha interessato i rioni dei Curti, Torre e gli Ore, dai successivi abbiamo interessato i rioni Lorme, Tucci, Ponte e Carelli. Il nostro paese, infatti, merita di essere apprezzato in ogni suo vicolo e in ogni suo scorcio e questa festa, con le migliaia di visitatori che ha richiamato nelle precedenti manifestazioni, può essere l’occasione giusta per accendervi i riflettori…
Lo scenario dell’evento è ancora rappresentato quindi da tre rioni storici del paese lungo cui si snoda il percorso di visita, caratterizzati da un dedalo di anguste viuzze, magnifici archi e caratteristici balconi . L’itinerario di visita comprende la partecipazione di stands per la degustazione di antichi sapori, espositori di materiale artigianale e oggetti d’epoca nonché una dimostrazione di antiche arti e mestieri.
Un evento sponsorizzato esclusivamente dal testardaggine e dall’energia di un volontariato e dalla volgia di fare, e fare per il paese di tanti giovani che, in molti, vivono studiano e lavorano lontano.
Un bellissimo incontro intergenerazionale per reincontrare in un abbraccio di una sera i loro nonni, i loro costumi e le loro abitudini cosi come ci han sempre raccontato…
———– IL COMUNICATO DEL 2008 ————-
Coreno Ausonio è una piccolo paese in provincia di Frosinone sito in posizione privilegiata sulle propaggini orientali dei Monti Aurunci da cui si gode un superbo panorama sul Golfo di Gaeta. La storia di questo centro affonda le sue radici in epoche remote ed è avvolta dal fascino del mito.
Circa quattro anni fa, grazie alle idee e l’entusiasmo di un gruppo di ragazzi, ha preso vita una manifestazione che con il tempo è andata assumendo dei significati sempre più profondi e coinvolgenti e che, proprio per queste ragioni, merita l’opportunità di essere conosciuta ad un livello più ampio rispetto a quello attuale.
La caratteristica più importante di questo evento e che gli conferisce un carattere di assoluta originalità, risiede nella diversità e innovatività della formula organizzativa e attuativa.
Il nome suggerisce infatti il paragone con molte delle feste classiche del genere “sagra” che si svolgono nei piccoli centri e che si incentrano per lo più sulla valorizzazione di uno o più prodotti tipici e sulla degustazione gastronomica. Riconoscendo la grande importanza e significatività di questo tipo di manifestazioni come momento di aggregazione e folklore per le piccole realtà, si è cercato, nel nostro caso, di provare comunque ad “andare oltre” e sperimentare una nuova strada cercando di fare de I Vicoli di Coreno un unicum difficilmente riscontrabile altrove.
Lo scenario dell’evento è ancora rappresentato quindi da quattro rioni storici del paese lungo cui si snoda il percorso di visita, caratterizzati da un dedalo di anguste viuzze, magnifici archi e caratteristici balconi . L’itinerario di visita comprende la partecipazione di stands per il cibo e le bevande, espositori di materiale artigianale e oggetti d’epoca nonché una dimostrazione di antiche arti e mestieri. Tuttavia l’evento trascende questi aspetti.
Tutti coloro che sono direttamente coinvolti nella sua organizzazione e che rappresentano poi buona parte del paese, sono abbigliati con costumi d’epoca contribuendo così a ricreare un’atmosfera quasi magica che sembra riportare indietro nel tempo, in un mondo altro dal nostro, riproducendo uno spaccato di vita con abitudini, attività e soprattutto valori che ormai non esistono più ma che in quel momento tornano a vivere ed affermarsi. E’ come se si trattasse di un laboratorio culturale, una sorta di Comédie Humaine in cui poter cogliere i tratti essenziali di uno specifico gruppo umano quale può essere la popolazione di un antico borgo del Basso Lazio in cui la riproduzione di vecchi usi e consuetudini ancestrali, quali ad esempio la battitura del grano, il lavaggio dei panni con la cenere, la serenata alla donna amata, la partenza degli emigranti, i tristi ricordi del passaggio della guerra, la lettura di antichi racconti e così via, vengono presentati come un prezioso scrigno di ricordi che finalmente viene aperto e offerto alla sensibilità di chi sa che si tratta di un patrimonio straordinario in cui si riflette l’unicità e la specificità di una comunità orgogliosa del proprio passato.
Tuttavia, l’allegria e l’ospitalità delle persone del luogo che coinvolgono con balli e danze e gli ospiti, rendono la festa una sorta di Carnevale con i significati e i contenuti di un tempo, ossia di un momento catartico e purificatore in cui sentirsi liberi da vincoli spazio-temporali e lasciarsi andare alla conoscenza e al dialogo interpersonale.
Infine forse l’aspetto più straordinario. Tanto nell’organizzazione quanto nello svolgimento, ciò che più colpisce è il rapporto tra giovani e anziani: il loro dialogo, il loro comune agire, il loro divertirsi insieme, l’assenza di distanza tra le due parti. I Vicoli di Coreno sono una festa intergenerazionale, che ferma il tempo, che colma il solco tra individui che normalmente si percepiscono lontani e che fà in modo che sia garantita quella trasmissione di valori, esperienze e insegnamenti che nella società odierna sembra non più avvenire.
Vedere giovani ragazze con top e pantaloncini che preparano torte e dolci con vecchie ricette insieme a donne che ancora indossano il fazzoletto sul capo, imbattersi in uomini dall’aspetto saggio che insegnano a giovanotti ancora in erba come intagliare il legno o cardare la lana, osservare facce segnate dal tempo che discutono, scherzano, mangiano, ballano insieme a visi non ancora intaccati dalle asperità della vita, rappresenta il maggior vanto e il messaggio più vero che questa manifestazione vuole portare avanti.
Il programma 2008 prevede
• Apertura del percorso alle ore 19.30
• Dimostrazione e corsi di ballarella e saltarello grazie alla presenza di Daniela Gazzellone, i Tesori del lazio.
• Rappresentazioni dialettali nelle varie piazzette sul percorso a cura dei rioni Stavoli e Vasciu con scena finale in piazza de “l’Asino e il campanile”, antica rivalità tra Ausonia e Coreno.
• Musica e balli itineranti con il gruppo folkloristico ‘Gli Singhiri di Coreno’ e molti altri musicisti di rilievo.
• Mostre di artigiani, di arte e fotografia e rappresentazioni di giochi e stand di promozione turistica.
• Il concerto finale del Gruppo di ricerca “Musicalia Aurunca”
Il comitato organizzatore de ‘I Vicoli di Coreno
Ass.Pro Loco Coreno + Ass.Cult. Coreno Terra Nostra
www.laserra.it